18 giugno 2020
Lo sapevate che in Italia solo il 10% delle persone fa testamento? Invece, nei paesi anglosassoni come la Gran Bretagna circa l’80% delle persone fa testamento, mentre negli Stati Uniti vi provvede circa il 50%. Il divario è abissale!
La scarsa propensione degli italiani a fare testamento e, più in generale, a pianificare per tempo la trasmissione del patrimonio è spesso motivata da ragioni di scaramanzia, ma in realtà il modesto ricorso agli strumenti di pianificazione successoria è frutto, soprattutto, della loro scarsa conoscenza e della mancanza generalizzata di consapevolezza della loro importanza.
Ciò che manca, principalmente, è l’educazione legale, finanziaria e fiscale alle problematiche legate al passaggio generazionale e alla conseguente trasmissione dei beni alle persone care e/o agli enti che si intendono beneficiare affinché possano perseguire determinati scopi.
Il divario con gli altri paesi occidentali aumenta ulteriormente se si pensa che in Italia le cause ereditarie (ad es. di divisione dei beni caduti in successione, di riduzione per violazione della legittima, di impugnazione del testamento) durano mediamente 5-7 anni, che possono anche allungarsi se una delle parti ricorre in appello e poi in Cassazione.
Le liti giudiziali per l’eredità hanno un impatto drammatico in ambito familiare, ove gli eredi (spesso fratelli, talvolta anche figli e genitore superstite o nuovo coniuge del defunto) sono coinvolti in un conflitto che impedisce loro, per tutta la durata del processo, di utilizzare proficuamente i beni facenti parte dell’asse ereditario, provocando un progressivo depauperamento del patrimonio (ad es. gli immobili se non vengono manutenuti si deprezzano velocemente fino a rischiare di cadere in rovina o di provocare danni alla proprietà di terzi).
Conseguenze assai gravi si ripercuotono sulle aziende, dove i contrasti tra gli eredi possono condurre ad un azzeramento del loro valore, con un impatto economico a cascata che può arrivare a coinvolgere anche soggetti terzi (quali ad es. i lavoratori dell’azienda e i fornitori).
E’ dunque importante diffondere una cultura “del passaggio generazionale”, partendo dalle domande che ciascuno di noi dovrebbe porsi lungo il percorso della propria vita.
PERCHÉ E’ IMPORTANTE PIANIFICARE LA SUCCESSIONE?
E’ importante farlo perché consente di:
- decidere come e a chi destinare i propri beni;
- tutelare i propri cari;
- evitare liti ereditarie;
- ottimizzare la fiscalità successoria riducendo gli oneri a carico degli eredi.
QUALI SONO I PRINCIPALI STRUMENTI DI PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA?
- il testamento;
- la donazione;
- le polizze vita;
- il patto di famiglia;
- il trust.
IL TESTAMENTO costituisce lo strumento principale per destinare il proprio patrimonio, in quanto attraverso il medesimo ciascuno dispone delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere, designando gli eredi e procedendo a una divisione dei beni ereditari. E’ tuttavia importante fare attenzione al suo contenuto e alle modalità di redazione, perché il testamento può divenire oggetto di impugnazione, ad es. per violazione della quota riservata agli eredi legittimari (il coniuge, i figli e in loro assenza i genitori), per incapacità di testare da parte del disponente, e nel caso di testamento olografo anche per mancanza di autografia della scheda testamentaria.
Peraltro, laddove vi sia una certa complessità del patrimonio da trasmettere (presenza di più immobili, aziende, quote societarie, valori mobiliari eterogenei) e una peculiarità della composizione familiare (ad es. articolata in più nuclei), il testamento può essere uno strumento inadeguato a soddisfare le specifiche esigenze del passaggio generazionale. E', quindi, importante ricorrere anche ad ulteriori strumenti di pianificazione successoria, quali la donazione, le polizze vita, i patti di famiglia, il trust.
LA DONAZIONE è un contratto con il quale, per spirito di liberalità, una persona arricchisce l’altra, disponendo a suo favore di un proprio diritto (ad es. la proprietà di un immobile) o assumendo verso la stessa un’obbligazione. Ha il vantaggio di anticipare il trasferimento del patrimonio, in tutto o in parte, quando il proprietario è ancora in vita, ma, essendo considerata dall'ordinamento giuridico un'anticipazione dell’eredità, soggiace all'eventuale proposizione, da parte degli eredi legittimari, dell’azione di riduzione per lesione della legittima nei confronti del donatario (cioè colui che ha ricevuto la donazione), nonché dell’azione di restituzione del bene donato nei confronti dei terzi acquirenti di tale bene.
LE POLIZZE VITA riescono ad ovviare a tutti i problemi sopra citati, perché consentono di designare uno o più beneficiari anche al di fuori degli eredi legittimi e la somma corrisposta al beneficiario a seguito della morte dell’assicurato non cade in successione. Pertanto, tale somma non può essere “rivendicata” dagli eredi legittimari e non è dovuta alcuna imposta di successione.
IL PATTO DI FAMIGLIA è invece uno strumento efficace per l’imprenditore, perché gli consente di gestire il passaggio generazionale della propria impresa attraverso il trasferimento (a titolo gratuito) dell’azienda a uno o ad alcuni dei propri discendenti, che devono liquidare gli altri eredi legittimari del valore delle quote al momento dell’atto, senza che costoro possano poi mettere in discussione l’operazione al momento dell’apertura della successione dell'imprenditore.
IL TRUST è un istituto giuridico che consente ai beni di un soggetto, detto disponente, di confluire in un patrimonio separato, chiamato trust, sotto il controllo e la gestione di un altro soggetto, il trustee, nell'interesse dei beneficiari. E’ uno strumento di tutela del patrimonio e di pianificazione successoria versatile ed efficace perché comporta la segregazione dei beni (soprattutto immobili e aziende), evitandone l’aggressione da parte dei creditori, inoltre, nel caso di morte del disponente, tutela la prosecuzione dell’azienda laddove gli eredi non siano in grado di gestirla ed impedisce un depauperamento del patrimonio ereditario da parte dei beneficiari.
Non esistono però soluzioni preconfezionate, perché ogni specifica situazione familiare e patrimoniale comporta un'attenta analisi e modalità diverse di approccio alla pianificazione successoria.
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